Hai mai pensato a cosa succede nel tuo organismo dopo un pasto? Ti sei mai chiesto come il cibo interagisce con il tuo corpo e come quest’ultimo ne trae benefici oppure viene disturbato?
La Medicina Tradizionale Cinese spiega questo sistema in modo molto diverso rispetto a quello occidentale a cui siamo abituati.
Nella visione orientale infatti, l’uomo è parte integrante dell’universo e, di conseguenza, esiste uno scambio continuo di informazioni tra noi e l’ambiente circostante.
Nutrirsi fa parte di questo processo di interazione e la dietetica cinese ne riflette le dinamiche.
Cosa significa alimentazione energetica?
Quando parliamo di alimentazione energetica parliamo proprio di come:
- le energie degli alimenti che portiamo in tavola interagiscono con le nostre,
- le emozioni siano importanti in questo processo di nutrimento,
- la natura ci condizioni attraverso le stagioni.
Seguire una sana alimentazione adatta alle necessità del nostro organismo e tener conto delle emozioni che ci accompagnano durante il giorno, specialmente durante i pasti, ci aiuta a preservare il nostro benessere e le nostre energie.
Il taoismo chiama questo concetto Yanghsen – “L’arte di nutrire il Principio Vitale”, secondo il quale l’uomo ha la possibilità di vivere più a lungo se le energie vengono preservate e le risorse non vengono sperperate.
Gli alimenti nella Medicina Tradizionale Cinese
Generalmente gli alimenti vengono considerati dal punto di vista chimico, intesi come sostanze quali proteine, carboidrati, grassi, necessari al nostro nutrimento.
Nella Medicina Cinese, invece, i cibi sono considerati elementi vivi dotati di qualità ed energia proprie e caratterizzati da due proprietà importanti:
- il sapore, che svolge un’azione diretta sul movimento del QI e sulle strutture organiche associate ai diversi organi,
- le nature termiche degli alimenti, che rappresentano la capacità di un alimento di influenzare il corpo in senso termico. Se assumiamo alimenti che raffreddano il nostro corpo lo rendiamo più yin, al contrario se mangiamo cibi che riscaldano, lo rendiamo più yang.
Le nature termiche degli alimenti
Per essere in equilibrio dobbiamo mantenere la posizione di centralità. In questo, la natura ci viene in aiuto perché la maggior parte degli alimenti sono di natura termica neutra e per questo dovrebbero costituire la base dei nostri piatti.
Però dobbiamo anche considerare l’influenza delle condizioni climatiche sul nostro corpo, che ci portano ad assumere alimenti con una natura termina non neutra.
L’azione dei sapori sull’organismo
Così come le nature termiche, anche i sapori sono 5 e vengono associati ognuno ad un organo, secondo la teoria dei 5 elementi: acido-fegato, amaro-cuore, dolce-milza, piccante-polmone, salato-rene.
I sapori hanno una molteplicità di azioni e sono sempre in relazione tra di loro, senza poterli isolare. L’uso sapiente dei sapori, aiuta a nutrire e rinforzare il corpo, mentre l’uso in eccesso tende a ledere anche le strutture organiche a cui sono associati.
Per esempio, se usato nella misura giusta, il gusto amaro rigenera i vasi sanguini, mentre se viene usato in eccesso li danneggia insieme alla pelle ed ai capelli.
O ancora, il sapore dolce rigenera i muscoli, ma se usato in eccesso li danneggia. Inoltre, un eccessivo uso del dolce rovina le ossa e i capelli.
Infine, il salato nutre e rigenera le ossa, ma se usato in eccesso danneggia ossa e vasi sanguigni.
Un detto cinese dice:
La moderazione nel alimentazione è una delle arti più sublime.
Nella dieta quotidiana facciamo uso frequente di sapori eccessivi perchè non siamo più abituati ai sapori naturali, ma a quelli forti artefatti dell’industria alimentare.
Ne consegue che andiamo facilmente incontro a squilibri; ad esempio, il caffè ci provoca troppa eccitazione oppure lo zucchero ci porta in sovrappeso.
Se sentiamo molto spesso la voglia di un sapore specifico, significa che l’organo associato ne richiede e quindi è in deficit. Ma se invece di un sapore moderato e naturale assumiamo un cibo con lo stesso sapore ma troppo forte, la situazione peggiora invece di migliorare.
Quali sono i sapori “eccessivi”?
Acido: aceto forte, succo di limone. Rovina fegato e milza, tendini e muscoli.
Dolce: zucchero bianco. Rovina milza e rene, le ossa fanno male, cadono i capelli.
Amaro: caffè e tabacco. Rovina cuore e polmoni, la pelle si avvizzisce, cadono i capelli.
Piccante: rovina polmone e fegato, provoca contratture muscolari, si seccano le unghie.
Salato: rovina rene e cuore provocando danni alla circolazione. Inoltre si altera il colorito della pelle.
Come utilizzare i sapori in una situazione di buona salute ed equilibrio?
I sapori vanno introdotti tutti nella nostra dieta quotidiana. Ricordiamoci che sono i sapori che portano l’equilibrio al corpo, insieme alla varietà di colori e il profumo, che rendono un piatto invitante e che risvegliano l’appetito.
Questi giovano a livello emozionale e costituiscono il lato sottile del nutrimento di cui l’essere umano non può fare a meno.
È molto interessante guardare le ricette dal punto di vista delle azioni che gli ingredienti svolgono nel nostro corpo.
Secondo la Medicina Cinese non esiste un cibo buono o un cibo sbagliato!
Ognuno di noi ha il proprio equilibrio energetico e solo comprendendolo, attraverso una consulenza personalizzata, sarà possibile orientarsi verso alimenti che possono intervenire positivamente sulle dinamiche interne del momento.
Quindi, per far sì che una ricetta sia equilibrata, bisogna prendere in considerazione prima di tutto la stagione in cui ci si trova, perché fornisce un’importante indicazione sulla scelta delle nature termiche dei cibi e sul tipo di cottura da prediligere.
Dopo di che si prendono in esame i sapori, la cottura, la coerenza di azioni, l’aspetto visivo e la frequenza di consumo.
Ricordiamoci che è sempre la stagione ad indicarci quale organo va sostenuto e quale rafforzato.
Per esempio in Inverno, stagione associata al rene, bisogna sostenere quest’organo in modo che possa adempire ai sui compiti nei migliore dei modi.
Possiamo farlo con gli alimenti caratterizzati da proprietà adatte a tale compito.
Ma nella scelta degli alimenti dobbiamo prendere in considerazione anche quelli danno conforto al polmone, organo che ha lavorato tantissimo nell’Autunno e nello stesso tempo provvede al fegato che sarà l’organo che più lavorerà in Primavera.
Scegliere i ruoli degli ingredienti
Ecco l’iter giusto da seguire per definire i ruoli degli ingredienti.
Decidi chi sarà l’ingrediente protagonista del piatto, che chiameremo l’imperatore. In questo modo si decide la direzione in cui la ricetta andrà a interagire con il nostro organismo.
Poi definisci il ministro, che lavora in sinergia con l’imperatore e che quindi ne potenzia le azioni.
Controlla gli assistenti, che si occupano degli effetti collaterali e, infine, definisci gli ambasciatori, ossia coloro che armonizzano il piatto.
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